17 Lug Una esperienza di valore e valori
“Un abbraccio grande a tutti e tutte. È stata un’esperienza bellissima, nonostante il caldo, grazie al vostro calore umano, la bravura delle guide, i nostri valori comuni e la generosità di mamma Coop”.
Ai tempi del digitale, quando finisce una esperienza restano i gruppi whatsapp e i messaggi possono proseguire con tempi diversi e ricorrenze diverse.
Quello di Angela, a due ore dai saluti finali, riassume il pensiero espresso durante l’ultimo pranzo insieme. Alla Coop di Monza c’erano Maria di Malnate con sua figlia Cristina ed Ettore ad aspettarci con un cartello disegnato a mano. Entusiasmo e soddisfazione negli occhi di tutti per una impresa che tre giorni fa sembrava da matti: percorrere 50 km di fianco al Villoresi in un tempo che prometteva di stare sempre sopra i 35 gradi.
Il gruppo si è ritrovato molto velocemente e la strada è una straordinaria consigliera per chi ha voglia di conoscere e di condividere le proprie esperienze. Così gli undici camminatori, nove legati ai comitati dei soci Coop e i due accompagnatori hanno subito trovato elementi comuni e la voglia di vivere con pienezza il cammino.
L’ultima tappa è stata la più corta, solo undici km per arrivare in centro a Monza e visitare il Duomo. Un chilometro e mezzo poi per arrivare nel punto vendita di via Marsala.
La partenza da Palazzolo Milanese, una delle frazioni di Paderno Dugnano, è arrivata dopo una buona colazione in un bar del centro. Abbiamo subito ripreso la ciclabile sul canale Villoresi e incontrato il lungo viale alberato che conduce a Villa Bagatti Valsecchi. Il percorso anche oggi si è snodato a ridosso del corso d’acqua che partito dal Panperduto si getta nell’Adda che incroceremo nel prossimo appuntamento di questo progetto. Cammino di buon passo e arrivo alle porte di Monza in meno di due ore. Un tracciato per lo più in mezzo alla natura.
L’arrivo è sempre un momento particolare. C’è la soddisfazione dell’avercela fatta, c’è la gioia dell’aver raggiunta la meta, la voglia di tornare a casa, ma anche quel retrogusto particolare di un’esperienza che si chiude e che ci riporta alle nostre ordinarie dimensioni. Nei giorni del cammino questo diventa quasi totalizzante e ognuno si confronta con se stesso e con i propri compagni e compagne di viaggio. Niente lavoro, niente impegni e anche poca responsabilità se non quella di ascoltare il proprio corpo e la propria anima. E a proposito della dimensione fisica Enzo a pranzo ha parlato delle proteste dei suoi muscoli, che forse poco conosceva come aveva ben sintetizzato Enrico durante la Via Francisca due mesi fa. “Mi fanno male zone che nemmeno sapevo di avere”.
Il cammino è una esperienza anche di consapevolezza e questa ad ampio raggio comprendendo anche la dimensione sociale del nostro vivere. E così i valori Coop tornano a far capolino dove la sostenibilità danza insieme con la solidarietà, l’ascolto e la condivisione. Proprio come abbiamo vissuto questi tre giorni.