L'Adda è il protagonista della terza tappa da Calusco a Lecco - Lombardia Coop to Coop
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L’Adda è il protagonista della terza tappa da Calusco a Lecco

L’Adda è il protagonista della terza tappa da Calusco a Lecco

Ventidue chilometri pieni di meraviglia chiudono la tre giorni lungo due corsi d’acqua ricchi di storia e di natura. Il percorso da Calusco d’Adda a Lecco ha stupito tutti. Si fa perfino fatica a scegliere un tratto del fiume come preferito tanto è bello il paesaggio.

Sveglia presto per una partenza intorno alle otto. Arriviamo in un attimo sul ponte di San Michele e scendiamo per riprendere la pista ciclabile. Da sotto la vista dell’opera ci lascia a bocca aperta.

Costruito tra il 1887 e il 1889 dalle “Officine di Savigliano” su progetto dello svizzero Jules Röthlisberger è considerato un capolavoro di ingegneria con i suoi 266 m di lunghezza, un’altezza di 85 m sul livello del fiume e una campata centrale principale di ben 150 m di luce che sostiene, tramite 7 piloni sempre in ferro, un impalcatura a due livelli di percorribilità, ferroviario e stradale. La struttura è interamente chiodata con la stessa tecnica della Torre Eiffel di Parigi. Il ponte è il maggiore monumento italiano dell’architettura in ferro dell’800. Rappresenta una fondamentale testimonianza nella storia della Scienza delle Costruzioni in quanto per i calcoli di stabilità della struttura fu applicata per la prima volta la teoria dell’ellisse di elasticità basata sulla proporzionalità tra sforzi e deformazioni. Dopo l’entrata in funzione nel 1898 della centrale idroelettrica A. Bertini di Porto d’Adda, la Società Edison, tra il 1910 e il 1920 costruì in questo tratto dell’Adda la diga Nuova, lunga 130 m e divisa in 7 arcate, sovrasta l’Adda di 10 m dando origine al canale derivatore lungo 4,8 km (di cui 3,5 in galleria) per la Centrale C. Esterle a Cornate d’Adda, la conca di navigazione utilizzata per il transito dei barconi fino al 1936 e la Centrale G. Semenza che sfrutta il dislivello creato.

Alla fine della tappa di sabato il racconto di Fiorenzo, volontario della cooperativa Solleva e la risalita ci aveva fatto capire l’importanza del ponte, ma vederlo in ogni sua componente e da diverse posizioni lascia davvero stupiti.

Si cammina per otto chilometri fino a Brivio dove abbiamo fatto la prima sosta un po’ lunga. Sapevamo che questa sarebbe stata a un terzo del percorso e così abbiamo approfittato di un bel bar per bere qualcosa in compagnia. Il gruppo ha preso un bel ritmo e la confidenza giusta per condividere esperienze e i racconti fluiscono con semplicità. È la bellezza del cammino e ogni volta ce lo conferma. C’è entusiasmo e molta carica e gli scenari che incontriamo favoriscono ancor di più questo clima.

Le diverse personalità e provenienze diventano ricchezza e tutti iniziamo a esser curiosi del lavoro che farà Isabel che spesso si ferma a immortalare luoghi e persone e ogni tanto ci precede per riprenderci mentre camminiamo. Il suo occhio esperto con decenni di attività professionali guarda in modo diverso da tutti noi.

Per Fiorella questo era il primo cammino lungo e la prova sembra superata alla grande. Marcello da quando è in pensione ha scelto di vivere esperienze di trekking e in questi giorni ha confermato la sua passione. Lo stesso per Marta che per la prima volta in vita sua si è trovata a fare due cammini in due mesi.

Dopo la Francisca Ettore ci ha preso gusto e non rinuncia più a camminare con i gruppi. La sua simpatia e carica positiva anima in ogni momento tutti quanti e condividere il tempo con lui è un vero piacere. Per Neven e Marco condurre questi progetti è sempre un’occasione speciale perché la conoscenza delle persone è una delle ricchezze più grandi.

Del percorso di oggi si potrebbe parlare a lungo perché presenta scenari da incanto. La riflessione maggiore rischia sempre di essere la stessa: “se ci credessimo di più… da nicchia diventerebbe una vera occasione di sviluppo culturale e turistico”. Il tracciato è notevole, ma ci sono pochi servizi e organizzarsi cammini in questo modo non è semplice quando invece i territori presentano una vera ricchezza di storie e di luoghi da conoscere.



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