Da Gussago a Provaglio d’Iseo per la seconda tappa della Via delle sorelle - Lombardia Coop to Coop
16324
post-template-default,single,single-post,postid-16324,single-format-standard,bridge-core-3.0.1,qode-page-transition-enabled,ajax_fade,page_not_loaded,,qode-child-theme-ver-1.0.0,qode-theme-ver-28.7,qode-theme-bridge,disabled_footer_top,qode_header_in_grid,wpb-js-composer js-comp-ver-6.8.0,vc_responsive

Da Gussago a Provaglio d’Iseo per la seconda tappa della Via delle sorelle

Da Gussago a Provaglio d’Iseo per la seconda tappa della Via delle sorelle

La ricchezza e la bellezza di tante parti della Lombardia non smette di stupirci.

L’arrivo della prima tappa a Gussago nel tardo pomeriggio ci ha permesso solo di vedere il caratteristico B&B Campanì e poi il ristorante con una cucina tipica bresciana ancora con prezzi popolari e una qualità notevole del cibo.

Alla partenza abbiamo attraversato Gussago, una cittadina di 16mila abitanti e con una serie di case, cascine è una maestosa chiesa.

Pochi chilometri lungo una ciclabile e poi un’area verde molto rilassante fino all’abbazia di Rodengo dove protagonista torna lo stupore. Potrà sembrare un luogo comune, ma non ci rendiamo davvero conto della ricchezza immensa che ha il nostro paese.

Lombardia Coop to Coop ha tanti significati a valori. Non è solo un progetto di cammino, condivisione, benessere grazie all’esperienza di un tempo dedicato a se stesse e alla relazione con gli altri. Non è solo incontrare la ricchezza del variegato mondo della Coop, delle associazioni dei territori, ma anche scoperta e valorizzazione dei territori. E così non si può che ringraziare i tanti volontari che accompagnano i visitatori come nell’abbazia di questo angolo di Franciacorta.

La data di fondazione del complesso monastico non è nota e le sue origini non sono ancora del tutto chiare, tuttavia un primo riferimento rilevante potrebbe risalire al 1085.

L’Abbazia di Rodengo ha vissuto un importante rinnovamento spirituale e culturale a partire dal XV secolo, con l’arrivo dei monaci di Monte Oliveto.

I monaci senesi ressero il monastero fino al 1797, anno in cui l’arrivo delle truppe napoleoniche a Brescia portò alla soppressione degli ordini religiosi e gli spazi di San Nicola furono così destinati dal governo repubblicano all’Ospedale delle donne di Brescia. Con l’abbandono dell’abbazia, i suoi ambienti attraversarono con non poche difficoltà il XIX e il XX secolo, segnati dalle guerre e dal degrado, fino all’8 febbraio 1969, quando finalmente i monaci Olivetani poterono farvi ritorno grazie all’intervento del papa bresciano Paolo VI, che sempre aveva avuto a cuore questo luogo.

IL VIDEO SULL’ABBAZIA

https://youtu.be/7do_ieo54Qo?si=fFTwfOxlrnnvgZ8f

A pochi minuti dall’abbazia si incontra il negozio Coop di Rodengo Saiano. Un punto vendita di medie dimensioni dove i volontari della Croce rossa stavano raccogliendo prodotti per realtà sociali del territorio. Il direttore Claudio ci aspettava per consegnarci il nostro frugale pranzo.

Subito fuori dal supermercato in una aiuola una panchina rossa con diversi lavori di bambini e ragazzi contro la violenza alle donne. Anche ieri avevamo trovato un’opera all’ingresso di un santuario. Un segno forte da diversi mondi.

Il gruppo si è arricchito della presenza di Lucrezia che ci ha raggiunto a Gussago. C’è un clima sereno e rilassato e durante il cammino ci si racconta, si riflette, si imparano cose ed è l’occasione anche per parlare di tanti temi. A metà tappa una sosta in un’area attrezzata dove proprio oggi si inaugurava l’Ostello nella regione di Franciacorta. La Casa Gialla rappresenta un’antica dimora immersa nella bellezza naturale e storica del Borgo del Maglio di Ome. Questo incantevole borgo medievale, circondato da un pittoresco ruscello e un bel parco.

Il percorso dopo la sosta è stato variegato con i vigneti ancora protagonisti. Alcuni chilometri immersi nel verde e nel bosco e l’ultima parte su strade secondarie per arrivare a Villa San Giuseppe a Fantecolo a due passi da Provaglio.

Meno stanchi di ieri e con un’allegria che migliora di fronte a un prato di un bel parco dove si brinda all’impresa. Per diverse partecipanti è la prima esperienza di cammino ma sembrano tutte esperte e soprattutto convinte della scelta.



Skip to content