16 Set Castelli, rocche e cascine tra storia e modernità
Ci svegliamo nel mezzo della campagna con un gran silenzio. La prima tappa da Milano a San Giuliano si era chiusa nell’aia della cascina Santa Brera intorno a un tavolo ricco di birre artigianali e pizza. La struttura si trova nel cuore del Parco Agricolo Sud, ricca di storia, restaurata con i principi e i materiali della bioedilizia, offre ai suoi ospiti 34 ettari di ambiente protetto, coltivato con i metodi dell’agricoltura biologica. A soli 10 km da Milano potete trovare 40 posti letto in camere e minialloggi oltre a un servizio ristorazione basato su materie prime biologiche. Vendita diretta di miele, uova biologiche di galline al pascolo, carne, salumi, conserve, frutta e verdura fresca biologica. Irene l’ha ereditata dalla sua famiglia nel 1999 e da allora è diventata la sua casa e il suo impegno quotidiano.
“Alleviamo bovini di razza Varzese (presidio Slow Food) con il metodo Grass Fed, ovvero alimentati solo a erba e fieno dei nostri pascoli. Le nostre galline ovaiole sono libere di razzolare e di nutrirsi di erba e insetti di cui sono ghiotte, grazie alla rotazione dei pascoli e ai pollai su ruote. I nostri maiali sono allevati allo stato semibrado, liberi di muoversi ed esplorare il terreno. Vi proponiamo le nostre specialità cucinate con materie prime biologiche di nostra produzione (uova, frutta e ortaggi, conserve, carne e salumi, pane e prodotti da forno) e di altri produttori vicini. Pizza con lievito madre, tagliatelle fatte in casa, ravioli ripieni di erbe selvatiche, salumi nostrani, carne di bovino razza Varzese (presidio Slow Food), e tanti altri prodotti di stagione”.
La colazione non si smentisce e abbiamo gustato il loro pane, le marmellate e il latte.
LA TAPPA
Alle nove in punto si parte per una tappa lunga più o meno come la seconda. Due brevi soste per vedere la Rocca Brivio e poi il castello mediceo di Melegnano. Proprio lì ci attendono Laura e Pietro che vivono a Lodi Vecchio. Cammineranno con noi fino alla Muzza. Ci ha lasciato invece Enrico dopo una giornata troppo faticosa e calda.
La Rocca Brivio è una di quelle strutture che non ti aspetti. In mezzo alla campagna venne costruita nel 1200 con funzioni di vigilanza e controllo a poche centinaia di metri dalla Via Emilia, arteria di intenso traffico già in quei tempi. La posizione dominante della Rocca, eretta su una collinetta naturale, permetteva il controllo di due importanti vie fluviali, il Lambro e il Cavo Vettabia, A poco meno di due secoli dall’edificazione, persa la sua iniziale funzione di sentinella, la Rocca entra a far parte dei beni posseduti dai Brivio, una importante famiglia di origine germanica insediatosi a Milano nella seconda metà del 13° secolo.
Inizia, con il trasferimento di proprietà della Rocca ai Brivio verso la fine del 1300, sul finire del XVII secolo, a poco più di 400 anni dalla sua prima edificazione, la Rocca subisce il primo consistente intervento edilizio.
Lo caratterizzano le numerose sale nobili, sia al piano terra che al primo piano. Un elegante porticato, affacciato sulla corte interna, lastricato in granito. Una scuderia, la cappella di famiglia, e un grande giardino, delimitato da mura monumentali, che si estende per quasi due ettari. Nel Novecento ci sarà poi un passaggio di mano fino all’attuale situazione dove la proprietà appartiene a una Associazione e alle tre Amministrazioni Comunali di San Giuliano, San Donato e Melegnano.
Abbiamo proseguito passando a visitare il Castello mediceo che è uno dei monumenti più significativi del tardo medioevo melegnanese e lombardo. La massiccia costruzione rimane il ricordo e il simbolo dell’epoca viscontea. Nel 1512 il castello passò al marchese Brivio e nel 1532 a Gian Giacomo Medici della famiglia di Nosigia di Milano, trasformando il borgo di Melegnano in marchesato. Nel 1981 i Medici vendettero il castello alla Provincia di Milano, che due anni più tardi, con una permuta, lasciò alcune sale all’Amministrazione comunale di Melegnano. Nel 1998 iniziò il restauro dapprima delle aree circostanti e poi delle sale, con gli affreschi realizzati nella metà del XVI secolo. La riapertura dell’edificio avvenne nell’ottobre del 2001.
Da Melegnano abbiamo camminato fino a Tavazzano dove il responsabile del negozio Coop ci aspettava per pranzare insieme. Una lunga sosta dopo aver passato gran parte della mattina lungo strade secondarie che ci hanno fatto conoscere gli ultimi paesi del Milanese e i primi del lodigiano. Tanta terra e coltivazioni intervallate da nuove arterie stradali come la Brebemi o nuovi tratti della Statale 9, la via Emilia.
Dopo pranzo abbiamo ripreso il cammino per gli ultimi chilometri con uno stile da veri esploratori cercando di evitare le strade classiche. Operazione perfettamente riuscita tagliando per un chilometro in mezzo ai campi. A guidarci anche l’imponente ciminiera della centrale elettrica della Muzza che sovrasta l’area dove si trova il nostro hotel.
La tappa di oggi ci ha confermato le caratteristiche di questa area della Lombardia. Si sono aggiunti gli allevamenti soprattutto di maiali. La sorpresa più bella a Tavazzano dove abbiamo incrociato due sposini a bordo di una vecchia Seicento familiare. Un giorno di matrimoni visto che quello di Melegnano ci ha impedito di poter accedere ai locali interni del castello mediceo.
Bel clima e tanta condivisione tra tutto il gruppo. Basta davvero poco tempo per trovare subito una atmosfera unica. Alla sesta camminata di questo progetto si conferma il valore dell’incontro, del muoversi dentro comunità prossime alle nostre, la possibilità di conoscere dove sono inseriti i punti vendita.
E domani si partirà prima per gli ultimi 15 chilometri fino a Lodi passando di fianco a canali e poi alla poderosa Adda.